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INSIEME, L'UNICO MODO PER RICOMINCIARE

8 DICEMBRE 2022

 

 

Una donna inserita nel suo tempo e assolutamente moderna,

per le sue idee, lo spirito d’iniziativa, l’autonomia, la capacità di assumersi compiti di responsabilità.

Questo emerge di Armida Barelli dalla mostra a lei dedicata che ha fatto tappa nella nostra Diocesi.

Ha precorso i tempi, risultando attuale, mettendosi totalmente a servizio dell’educazione delle giovani, della diffusione della cultura e della promozione della donna in diversi ambiti di vita, da quello familiare a quello ecclesiale, culturale, sociale e politico.

Camminando tra i pannelli scopriamo, attraverso gli snodi essenziali della sua vita, le sue qualità: la tenacia nelle difficoltà, la creatività nell’affrontare i problemi, la solidarietà con chi è in difficoltà, la cura per l’educazione delle giovani, l’amore per la cultura da diffondere, la partecipazione attiva alla vita sociale e politica, la responsabilità e competenza nello svolgere i propri compiti, l’autonomia nel perseguire i  suoi obiettivi.

E’ stata donna degli inizi.

Assume il compito di prendersi cura delle giovani e fonda la Gioventù femminile cattolica milanese e poi italiana.

Fonda con padre Gemelli l’Università Cattolica del Sacro Cuore.

Si impegna in campagna elettorale e promuovere l’ingresso di giovani cristiane per la prima volta in politica.

Il confronto con gli avvenimenti storici avvenuti nell’orizzonte della sua vita e con i progressi nella promozione dei diritti della donna e della sua partecipazione attiva nella società, mettono ancora più in evidenza i passi umili ma concreti di Armida per valorizzare il genio femminile nel mondo e nella Chiesa.

Anche per i giovani è stata una bella scoperta:

 “Ho scoperto una donna che ha mostrato con la sua vita le capacità e la forza di ogni donna”;

“nella sua storia ho incontrato una donna che si è battuta per le donne”;

“il suo esempio è una rivendicazione dei diritti delle donne a partecipare alla via sociale”;

“ha aiutato molte perone, soprattutto donne”;

 “quello che più mi ha colpito della vita di Armida Barelli è il fatto che sia morta relativamente giovane ma nonostante questo ha vissuto a pieno la sua vita realizzando molto per gli altri”;

“non si è mai fatta abbattere dalle difficoltà, ha lottato per le donne anche durante un periodo difficile come il fascismo, ha creato un Università lasciando un segno per sempre”.

Queste le reazioni e i commenti di un gruppo di studenti delle Superiori che hanno visitato la mostra nei giorni scorsi.

Grazie a tutti quanti ci hanno dato l’opportunità di conoscere la figura significativa di Armida Barelli.

Vi aspettiamo alla Preghiera GVS, Titolo "Non Vedo l'Ora di Abbracciarti"

Lunedì 12 Dicembre alle 20:45,

Chiesa di San Pietro in Crema, Via Borgo San Pietro 14

Articolo tratto da Il Nuovo Torrazzo del 19 novembre 2022

Domenica 13 novembre una delegazione formata dai membri della presidenza e del consiglio diocesano di Azione Cattolica e dai presidenti parrocchiali si è incontrata al Santuario di Caravaggio con la presidenza nazionale dell’AC, in visita alla nostra associazione regionale.

E’ stata una giornata arricchente caratterizzata dall’ascolto, dal confronto e dal dialogo fraterno con le altre realtà associative lombarde. La presidenza nazionale si è messa in ascolto e le associazioni diocesane lombarde hanno preso voce per raccontarsi: luci ed ombre, aspetti positivi e fatiche dei nostri cammini associativi.

Crema ha portato l’esperienza rappresentativa dei campiscuola estivi ad Avolasio, una vera e propria tradizione del territorio. Una bella occasione di incontro per tanti ragazzi e adolescenti della diocesi che partecipano sempre numerosi ed entusiasti, ma che a volte risulta essere l’unica esperienza del percorso di Ac in tante parrocchie o unità pastorali, impedendo così di comprendere fino in fondo il valore di far parte dell’associazione e di partecipare ad un cammino personale e di gruppo continuativo.

Questa “macchina” funziona perché tutte le persone coinvolte credono nell’esperienza, si mettono in gioco e si dedicano con passione a questo progetto, dagli educatori, alle inservienti, agli assistenti, alle cuoche, a chi, tra mille impegni durante l’anno, trova il tempo per lavori di manutenzione e pulizia della casa. E’ davvero un’esperienza unitaria, molto bella ma anche molto complessa, dove si riconosce a pieno lo stile di Ac, ma dove emergono anche le difficoltà e le sfide più generali che l’oggi pone alla nostra associazione: la diminuzione delle risorse, la formazione dei giovani educatori, l’unitarietà della formazione.

Al termine degli interventi di tutte le diocesi, i membri della Presidenza nazionale hanno voluto fare una restituzione per quanto ascoltato. Tra gli spunti proposti, è emerso il desiderio di ripartire, di ricominciare, di rifiorire. Risuona forte che l’Azione Cattolica deve riconoscere questo tempo come dono da vivere in pienezza, anche nelle sue fatiche, facendosi provocare dalle domande che scorgiamo nella vita di ogni giorno così come in quelle delle persone con cui condividiamo esperienze, luoghi, percorsi. Ci è richiesto di stare al passo con i tempi. Capire il momento in cui stiamo vivendo e provare a dare risposte significative ai grandi temi che ci toccano, accogliere le novità, nonostante le difficoltà e gettare il cuore oltre l’ostacolo con coraggio per trovare nuove soluzioni creative per raccontare il Vangelo: questo è richiesto alle nostre associazioni oggi! Questo è richiesto nel tempo di trasformazione, di conversione.

Nel pomeriggio, dopo una presentazione della Delegazione Regionale e dei responsabili di settore, ha concluso la giornata il presidente nazionale, Giuseppe Notarstefano, lanciando tre parole come sintesi e spunto di riflessione:

- OGGI: la realtà del presente e del luogo dove siamo inseriti ci convoca e l’incontro con il Signore avviene ogni giorno, negli ambiti di vita che frequentiamo.

- NOI: l’Ac è strumento che unisce la vita delle persone; la cura e la prossimità sono il elemento vitale dell’associazione e una delle modalità per vivere in maniera concreta il sinodo.

- LEGGEREZZA: un’Ac light è un’associazione alleggerita, è un’associazione che torna all’essenziale.

E al termine del suo discorso, un augurio a tutti noi, suggerito anche dalle parole del S.Padre: “Non fatevi rubare la speranza. Non ce ne facciamo nulla di una chiesa triste. Camminiamo cantando con gioia ed entusiasmo.”

Il fine di settimana di formazione per responsabili parrocchiali del settore giovani di AC si è concluso sotto la guida spirituale di Padre Giacomo Costa che ci ha aiutati, attraverso una tecnica gesuita, a cogliere sempre più in profondità i frutti delle giornate insieme fino a condensarli in una sola parola. E io? Quale parola mi porto a casa da questa esperienza? Dopo un po’ di meditazione sono giunta alla conclusione che la mia parola è invisibile.

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